Alberto Lenzi
per il BENESSERE e la TUTELA ANIMALE

come forum riproponiamo la lotta al circo con Animali

lenzialberto | Senza categoria | Mar 7, 2015| No Comments »

BOZZA INTERROGAZIONE PROPOSTA ALLE SENATRICI
CIRINNA’, AMATI, GRANAIOLA SU PROPOSTA DELLA RESP.TOSCANA FORUM MARZIA FONTNA ( GIA’ PROPOSTA NEL COMUNE DI AREZZO)

– Al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali
CONSIDERATO CHE:

  • Si ravvisa la necessità di tutelare le specie animali in conformità ai principi etici e morali della comunità;

  • Il circo con gli animali oggi non può più essere considerato uno “spettacolo culturale” bensì solamente il residuo folcloristico di una cultura ormai morta in cui il pubblico si divertiva alle spalle dello sfruttamento e sulla sopraffazione di esseri viventi, che dovevano e devono fare i conti con privazioni e sofferenze. Si sottolinea invece il valore sociale e ricreativo di uno spettacolo circense in cui vengano valorizzate soltanto le capacità tecniche e la maestria degli artisti, senza alcun ricorso all’impiego degli animali.

  • Lo spettacolo itinerante gode degli introiti pubblici derivanti dalla quota del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo). il Ministero per i Beni e le Attività culturali ogni anno elargisce agli spettacoli circensi cifre elevatissime. Altro strumento di finanziamento per le attività circensi con animali è costituito dalle risorse derivanti dall’estrazione del gioco del Lotto del mercoledì. La legge 662/96 stabilisce, infatti, che una parte degli utili debba essere destinato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.Per il 2010 lo stanziamento riservato ai circhi è di oltre 6 milioni di euro. Da sottolineare che lo spettacolo circense con animali non sopravviverebbe senza tale contributo poiché non incontra più l’interesse dello spettatore. Tali risorse potrebbero essere utilizzate per altri capitoli di spesa soprattutto in un momento così difficile per il paese anziché utilizzate per finanziare sofferenza. Infine è da notare che lle notevoli cifre di denaro devolute in favore di questo genere di intrattenimento del pubblico non corrisponde un’azione di controllo efficace rispetto ai casi di maltrattamento e/o di acquisizione e impiego di animali appartenenti a specie protette ed esotiche, poiché la legge proibirebbe, in tali casi, l’erogazione di qualsiasi sostegno economico, ma ciò di fatto a volte non avviene.

  • sempre di più il pubblico Italiano si dichiara contrario al circo con animali, come evidente dall’ultimo sondaggio Eurispes in cui il 61,2% degli italiani ha dichiarato di non approvare per niente l’utilizzo degli animali negli spettacoli circensi e un ulteriore 25% li approva poco. Questo sentire comune si palesa ormai quasi ad ogni attendamento circense, attraverso sit-in e manifestazioni di protesta. È fondamentale ricordare e sottolineare che più di 1200 cittadini Aretini hanno firmato una petizione L.A.V. per chiedere “un circo senza animali”;

  • in numerosi Comuni italiani, tra i quali Bologna, Modena, Ferrara, Torino, Alessandria sono state approvate ordinanze o regolamenti il cui modello, adeguandosi alle valutazioni espresse dalla Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente “concede l’attendamento ai circhi che non detengano animali il cui modello gestionale non sia stato trovato incompatibile con la vita in una struttura mobile”. In Europa e in tutto il mondo sempre più paesi stanno portando avanti questa scelta di civiltà, bandendo gli animali dai circhi. Sono 18 i paesi che hanno vietato o fortemente ridotto gli animali nei circhi: Grecia, Bolivia, Croazia, Bosnia-Herzegovina, Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Polonia, Perù, Portogallo, Svezia, Singapore, Costa Rica, India e Israele. Leggi simili sono in discussione negli Stati Uniti, in Brasile, Regno Unito, Cile e Colombia. E la “civilissima” Italia?;

  • La maggior parte degli animali presenti nei circhi sono stati catturati nel loro ambiente naturale e strappati ai loro branchi e alle loro madri.  I metodi per la cattura sono sempre cruenti, a volte prevedono l’uccisione degli individui del branco più forti, che tenterebbero di difendere i propri cuccioli o gli altri componenti. Alla cattura segue un periodo di reclusione in cui gli animali sono stipati a bordo di navi e aerei senza acqua ne’ cibo per giorni. Lo stress e la mancanza di nutrimento fa sì che molti di loro muoiano durante il trasporto.

  • i maltrattamenti al circo esistono realmente. L’addestramento è crudele, le condizioni di vita degli animali ignorano totalmente il concetto di “benessere” e di “rispetto delle esigenze etologiche”. Tutto questo è documentato dalle denunce, dai sequestri e dalle condanne subite dai circhi, anno dopo anno;

  • che negli ultimi anni in Italia si sono verificati casi di maltrattamento sugli animali nei circhi o di irregolarità amministrative nella detenzione, che hanno portato a pronunce di condanna penale nonché sanzioni amministrative nei confronti dei titolari delle strutture con evidente aggravi di costi per le amministrazioni competenti per la gestione dei procedimenti e degli animali talvolta sequestrati.

  • le condizioni di detenzione degli animali nei circhi sono indicate come non idonee da autorevoli autorità scientifiche. La British Veterinary Association dichiara: “La BVA non ritiene che i bisogni relativi al benessere degli animali selvatici/esotici possa essere soddisfatto nell’ambiente dei circhi itineranti; particolarmente in riferimento alle sistemazioni e alla possibilità di esprimere un normale comportamento”. Altri ricercatori, hanno effettuato studi sugli animali del circo ed hanno concluso che: “i dati raccolti suggeriscono che specie comunemente detenute nei circhi sembrano essere le meno compatibili con la vita circense”;

  • la Commissione Scientifica CITES del Ministero dell’Ambiente (Prot. n. 34891 del 20.09.2011) riconosce che vi sono alcune specie la cui detenzione non è compatibile con una struttura itinerante.

  • Investigatori dell’Associazione inglese Animals’ Defender sono riusciti a farsi assumere come stallieri nel celebre circo di Mary Chipperfield e hanno documentato e filmato tecniche di addestramento brutali e crudeli: ripetute percosse con sbarre di metallo sul collo, sulla nuca e sulle orecchie fino a che gli animali non imparano gli esercizi, tigri e leoni bastonati per convincerli a passare nell’angusto tunnel metallico che conduce dalle gabbie alla pista, fruste e bastoni sempre presenti in scena per ricordare all’animale l’addestramento subito. L’addestramento degli animali del circo comincia fin da piccolissimi ed è mirato a strappare da loro ogni comportamento naturale, per piegarli alla volontà dei circensi, tramite la costante minaccia della morte da percosse.

  • Psicologi ed educatori esprimono motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi in cui vengono impiegati animali. Esiste un documento promosso sostenuto e sottoscritto da oltre 600 psicologi sulle valenze antipedagogiche dell’uso degli animali dei circhi e in tale documento si legge:  “I sottoscritti psicologi esprimono motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano  pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei  bambini di zoo,  circhi e  sagre in cui vengono impiegati animali […] Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la  conoscenza per la realtà animale, sono veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che  è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia”

 

si chiede di sapere:

    • se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa e quali siano le sue valutazioni in merito;

    • se non ritenga di dover intervenire con urgenza al fine di evitare che soldi pubblici, ossia derivanti dalla contribuzione del popolo sovrano (che ricordiamo nella misura del 61,2% degli italiani dichiara di non approvare per niente l’utilizzo degli animali negli spettacoli circensi e quindi di non approvare il modo in cui vengono utilizzati i soldi derivanti dai propri sacrifici);

    • se non ritenga di doversi attivare con la massima sollecitudine, affinché nel nostro Paese, come nel resto delle altre nazioni europee, non venga consentita in futuro la partecipazione di animali alle manifestazioni circensi che li vedono come protagonisti;

ma soprattutto se non ritenga opportuno, in un momento in cui il lavoro sta subendo una reale contrazione e la cultura viene penalizzata in ogni sua forma, valutare il conferimento dei Fondi FUS ai soli circhi che decidono di assumere giovani artisti circensi usciti dalle relative accademie al fine di sostenere la vera arte circense, dando sbocchi occupazionali a giovani artisti da una parte e tutelando il benessere animale dall’altra, poiché ricordiamo l’animale non è compatibile con la vita itinerante ed è sottoposto ad ogni qualsivoglia maltrattamento nell’ottica dell’addestramento.

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